critica
Lo Sguardo Silente della Natura di Raffaele Mazza è una scultura che interroga la materia per restituirle
una voce: quella muta, eppure profondissima, della terra. L'opera, composta in pietra e marmo, evoca una
fenditura rocciosa da cui affiora, come un'apparizione, un volto inciso. Ma più che un volto, è una presenza,
un'ombra scolpita che si fa simbolo dell'anima del paesaggio. Attorno, frammenti rossi e ocra formano un
giaciglio di elementi primordiali, resti di un'epoca geologica o reliquie di un altare naturale. Mazza affronta
la scultura come un atto meditativo: non impone una forma, ma la ascolta nella pietra, la rivela poco a poco,
come uno scavo interiore. La monumentalità dell'opera non risiede nella scala, ma nell'aura che emana, nel
senso di sacralità arcaica che evoca. È un'opera che invita a fermarsi, a respirare, a osservare il mondo non
con lo sguardo umano, ma con quello, silenzioso, della Natura stessa.
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